Settimana XXV del Tempo Ordinario

Pubblicato giorno 16 settembre 2016 - Gli Appuntamenti

 

DOMENICA XXV DEL TEMPO ORDINARIO

PENSIERO DOMENICALE                                      18 settembre 2016

M. van Reymerswaele: "L'amministratore disonesto e astuto" (ca. 1493-1567). Vienna

M. van Reymerswaele: “L’amministratore disonesto e astuto” (c. 1493-1567). Vienna

 

“Che cosa dobbiamo fare?”. E’ la domanda che percorre tutto il Primo Patto biblico, ed è la domanda che ritroviamo nell’Alleanza nuova: lo si dice all’invito del Battista, ritorna nelle Parabole (“che cosa farò?” si chiede il ricco agricoltore), è la conseguenza del messaggio ascoltato nel giorno di Pentecoste.
Lo stesso Gesù, affinché si perpetuasse ciò che rea<lizza nel proprio corpo donato e nel sangue versato per la comunione dell’umanità con lui (“prendete, questo è il mio corpo…Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza, versato per i molti”. Mc 14, 22-24; cfr Mt 26, 28), aggiunge l’impegno che l’alleanza richiede: “fate questo in memoria di me” (Lc 22, 19; 1Cor 11, 24.25).
Due elementi caratterizzano la domanda. Essa non può che venire dopo la scoperta del nuovo stato in cui si è collocati: partecipi della salvezza, promessa prima ed attuata poi, come puro dono scaturito dal cuore misericordioso e fedele di Dio. Oggetti di un amore “disinteressato” che eleva a partner, a figli (Ef 1, 5), ad amici (Gv 15, 15), senza che venga meno quando viene tradito, respinto; piuttosto agendo, in questo abisso di malvagità, perché tutti possano “volgere lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Zc 12, 10; Gv 19, 37).
L’altro elemento che caratterizza quella domanda è il raggio di azione che le è proprio: similmente all’agire di Dio anche quello dell’uomo è “cattolico”, universale.
La sua preghiera non divide in amici e nemici, non è riservata ad una cerchia di più o meno ampi confini, se vuol alzare “mani libere e pure”.
I beni non vengono accumulati per lasciarli a parenti ed amici, ma vengono amministrati in modo tale da colmare ingiustizie, lenire fame e lacrime, sollevare dal mancato riconoscimento di dignità e riammettere alla mensa comune.
L’ora che stiamo vivendo rivela l’urgenza, è decisiva; le scelte che richiede il presente condizionano il futuro come forse mai nel passato, poiché il riverbero è mondiale, le trasformazioni, le migrazioni e le connessioni sono epocali.
Una volta per tutte, e tuttavia in maniera sempre nuova, Gesù indica l’orizzonte e lo stile dell’azione, accompagnandola. La domanda è ormai divenuta un imperativo.

GLI APPUNTAMENTI

Domenica 25 settembre: Santa Messa della Domenica XXVI del Tempo Ordinario:
a Sant’Antimo alle ore 10.30;
a Populonia Stazione alle ore 10.00;
a Populonia Alta alle ore 11.30.

ALTRI APPUNTAMENTI

Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
Nel mese di luglio e nel mese di settembre il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 17.00
Dal 04 ottobre: ogni martedì l’incontro con gli Adulti. All’Oratorio San Giuseppe alle ore 18.00, in Via XX Settembre 15.
Dal 05 ottobre: inizio degli Incontri di Catechesi con i Ragazzi e i Genitori. All’Oratorio San Giuseppe alle ore 17.30.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA
Con la sua parabola Gesù ci propone di fare buon uso dei beni che qui sulla terra sono a nostra disposizione perché fruttino per la vita eterna. Diciamogli il nostro desiderio di privilegiare nella nostra esistenza i valori dello spirito.

Donaci, Padre, la saggezza del cuore.

1. Padre, fa’ che non ci esaltiamo nei giorni dell’abbondanza e non ci avviliamo in quelli della penuria e delle difficoltà. Donaci occhi per vedere, negli uni e negli altri, le diseguaglianze che permangono e il coraggio di operare il loro superamento. Ti preghiamo.

2. Padre, vogliamo rivolgerci a te senza ipocrisia, con uno sguardo capace di abbracciare piccoli e grandi, giusti e ingiusti, amici e nemici. Conferma nel bene quanti camminano nelle tue vie, converti i cuori di quanti operano il male, perché ci sia giustizia e pace. Ti preghiamo.

3. Padre, ti ringraziamo per le molteplici testimonianze di prossimità da parte di singole persone, associazioni di volontariato, istituzioni operanti nelle situazioni drammatiche di indigenza, di distruzione e di guerra. La nostra solidarietà non sia episodica, bensì caratterizzi lo stile di vita. Ti preghiamo.

4. Padre, con la rivelazione del tuo Figlio e il dono dello Spirito Santo, fin dagli inizi hai suscitato nella Chiesa l’interrogativo capace di aprire strade sempre nuove alla carità: “Che cosa dobbiamo fare?”. La tua Chiesa, in ogni suo membro, risplenda sempre più nell’attenzione verso i più poveri, gli indifesi, gli oppressi. Ti preghiamo.

5. Padre, il suffragio che ti innalziamo per tutti i morti accompagna la loro consegna a te ricchi solo del bene compiuto. Perdona ogni colpa e dona a noi il coraggio di spogliarci fin d’ora di ciò che impedisce il servizio disinteressato ai fratelli. Ti preghiamo.

O Padre, tu ci hai creati per te. Rendici capaci di armonizzare bene le realtà materiali con i valori dello spirito; allora le cose della terra non saranno più per noi motivo di tensione e di lotta, ma strumenti di condivisione in amicizia e fraternità. Per Cristo nostro Signore. Amen.