Settimana XXVI del Tempo Ordinario

Pubblicato giorno 24 settembre 2016 - Attività Pastorali

 

DOMENICA XXVI DEL TEMPO ORDINARIO

PENSIERO DOMENICALE                                                  25 settembre 2016

A. Bresciani (1720-1817): "San Lazzaro". Collegio Alberoni. Piacenza.

A. Bresciani (1720-1817): “San Lazzaro“. Collegio Alberoni. Piacenza.

Perché tanta insistenza sull’amministrazione dei beni? Perché tanti avvertimenti contro la ricchezza e tanta attenzione sulle abissali diseguaglianze che si perpetuano e i richiami a combatterle con decisione?
All’ONU Paolo VI ebbe a presentare la Chiesa quale “esperta in umanità”: ella sa bene che cosa covi nel cuore dell’uomo. C’è sempre la tentazione di mettersi al sicuro per l’oggi, il domani e anche il dopo domani, addirittura fin dopo la morte, lasciando a qualcun altro beni “per i quali non ha faticato” (cfr Qo 2, 21).
La Chiesa conosce anche al suo interno una tale tentazione di avidità e attaccamento al denaro. Per questo Paolo, fin da allora, ci ha richiamati e ci richiama alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza e alla “disponibilità verso tutti”.
Solo così si conserva “senza macchia” il Vangelo.
E’ molto facile, vivendo nella ricchezza, rendersi indifferenti verso chi “vive negli stenti” fino a “morire di stenti”.
Che c’entro io con le ingiustizie che ci sono nel mondo? Che posso fare io per tali fratture e tanto dolore?
Si arriva a pensare che tanto sarà sempre così e3 allora…si salvi chi può!
E così c’è “il banchettatore” (Epulone) che vive in una “egoistica autosicurezza” (Von Balthasar), e c’è chi deve arrabattarsi tra i rifiuti di quello per poter tentare di sopravvivere, ricoprendosi di piaghe per la denutrizione, per la sporcizia, per l’infezione…
Eppure Gesù ha indossato non le sontuose vesti del primo, che non ha un proprio nome, ma quelle di Lazzaro, confidando nel “Dio che aiuta”: questo il nome che lo caratterizza. Infatti – come fa notare Lambiasi – noi “per le sue piaghe siamo stati guariti” (Is 53, 5; 1Pt 2, 25).
Il discepolo di un tale maestro non potrà mai rassegnarsi di fronte a sperequazioni, ingiustizie, soprusi, guerre e neppure alla indifferenza. Si adopererà al loro abbattimento non solo per una idea di giustizia sociale, di umana solidarietà. Bensì per “imitare” Gesù, il quale “da ricco che era, si è fatto povero” (2Cor 8, 9), “si è fatto schiavo…fino alla morte di croce” (cfr Fil 2, 7.8).
Ecco perché tanta insistenza sull’amministrazione dei beni; tanti avvertimenti contro la ricchezza; tanta attenzione sulle abissali diseguaglianze: perché c’è sempre da “convertirsi” alla misura di Cristo rivelataci dal Vangelo; c’è sempre da mettersi personalmente in gioco con Colui che ha testimoniato e lasciato in consegna: “Beati voi poveri, guai a voi ricchi” (Lc 6, 20.24).

GLI APPUNTAMENTI

Domenica 2 ottobre: Santa Messa della Domenica XXVII del Tempo Ordinario:
a Sant’Antimo alle ore 10.30;
a Populonia Stazione alle ore 10.00;
a Populonia Alta alle ore 11.30.

ALTRI APPUNTAMENTI

Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
Nei mesi di giugno e luglio e nel mese di settembre il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 17.00; da ottobre a maggio alle ore 16.00.
Dal 04 ottobre: ogni martedì l’incontro con gli Adulti. All’Oratorio San Giuseppe alle ore 18.00, in Via XX Settembre 15.
Dal 05 ottobre: inizio degli Incontri di Catechesi con i Ragazzi e i Genitori. All’Oratorio San Giuseppe alle ore 17.30.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA
Gesù ci ha spiegato come il possesso delle ricchezze può rendere un uomo egoista e incapace di far posto a Dio nella sua vita. Gli chiediamo che ci aiuti a comprendere e far nostre le verità rivelateci sull’esistenza e sull’eternità.

Signore, vita e risurrezione nostra, ascoltaci.

1) Dio, ti sei rivelato potente nell’amore avvicinandoti a noi senza sovrastarci, non forzando la nostra libertà ma sostenendola con la tua grazia. Donaci di avvertire la tua presenza discreta e di lasciarci attrarre dalla tua universale paternità. Ti preghiamo.
2) Dio, il Figlio che ci hai inviato ha assunto la carne del povero, del debole, di colui che viene spogliato di tutto e ricoperto solo delle sue piaghe. Sul suo esempio facci compiere le scelte giuste che colmino le diseguaglianze e realizzino un mondo più fraterno. Ti preghiamo.
3) Dio, hai posto la Chiesa come strumento di unità e di pace tra gli uomini e faro per indicare l’orizzonte di amore eterno cui tutti siamo chiamati. Il Papa, i vescovi ed ogni discepolo del tuo Figlio sappiano darne testimonianza coerente con la fedeltà alla Parola ricevuta. Ti preghiamo.
4) Dio, non permettere mai che volgiamo gli occhi altrove per non essere disturbati dalla vista di tanto male perpetrato: ruberie, accumulo di beni da parte di pochi sulla pelle dei molti che soffrono, guerre per interessi di parte, disprezzo per la vita di donne, di uomini, di bambini. Fa’ che non ci rassegniamo mai a tutto questo e donaci lo Spirito per comprendere i passi da compiere verso il bene. Ti preghiamo.
5) Dio, perdona le fragilità di tutti coloro che hanno già portato a compimento il pellegrinaggio terreno. Dona loro di partecipare alla vita propria di Abramo e di tutti i Santi, e a noi di vivere portando il nome di Lazzaro, cioè nella certezza gioiosa che tu sei il “Dio che aiuta”. Ti preghiamo.

O Padre, coloro che considerano unico scopo della vita accumulare ricchezze, hanno Mosè e i Profeti ma non li ascoltano: «Neanche se uno risuscitasse dai morti, sarebbero persuasi». Tu ci hai mandato il tuo Figlio, risuscitato dai morti: fa’ che lo accogliamo, ascoltiamo la sua parola, e collochiamo la nostra vita presente e futura in te. Per Cristo nostro Signore. Amen.