Settimana XXXIII del Tempo Ordinario

Pubblicato giorno 12 novembre 2016 - Gli Appuntamenti

 

DOMENICA XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO

PENSIERO DOMENICALE                   13 novembre 2016

Lodovico Cigoli: "Martirio di S. Giacomo Maggiore" 1605. Polesine di Pecognaga.

Lodovico Cigoli: “Martirio di S. Giacomo Maggiore” 1605. Polesine di Pecognaga. (particolare)

“Il Vangelo non anticipa le cose ultime, svela il senso ultimo delle cose” (Ermes Ronchi). Il cristiano, dunque, che conosce questo “senso ultimo” e sa che poggia su una volontà di salvezza del Dio che è Amore, non può vivere soccombendo alle paure, alla rassegnazione, ad un pessimismo capace solo di alimentare chiusure individualistiche, di erigere steccati di salvaguardia, spesso inerzia o fughe.
Tante volte ricorre, sulle labbra di Gesù o su quelle di altre figure evangeliche, il pressante invito a “non temere”, “non avere paura”: con queste parole praticamente il Vangelo si apre così come si chiude. E’ un invito che ritorna qua e là lungo il racconto.
“Lui sa quello che c’è nell’uomo. Lui solo lo sa” (Giovanni Paolo II). Dunque possiamo “fidarci” di Lui, più che di noi stessi che viviamo di alti e bassi, l’euforia e l’estremo abbattimento. Ciò che di doloroso ci capita di sperimentare, i lutti che costellano la nostra esistenza, le tragedie naturali spesso così immani da togliere ogni parola e da risvegliare la consapevolezza di vivere in una precarietà che tendiamo sempre a nasconderci, le guerre e le sperequazioni che non riusciamo a debellare definitivamente e che tante innocenti vittime lasciano nella comune casa dell’uomo, tutto questo e altro ancora così lacerante e purtroppo così ripetitivo, non è tuttavia il segno dei “tempi ultimi”. Gli “ultimi tempi” – giustamente afferma Armellini – sono quelli che si stanno vivendo di volta in volta e sono stati aperti alla redenzione, alla liberazione, alla salvezza da Colui che “ultimamente” (Eb 1, 1) è già stato inviato a noi ed è “con noi tutti i giorni” (Mt 28, 20b).
Egli non ci ha nascosto il fatto che “quanto più aumenta lo strumentario terreno del potere, tanto più aumentano le opposizioni (le lacerazioni) che divengono assolute. La presenza dei miti e fondatori di pace solleva onde di ribellione: <<Via costui!>>” (Von Balthasar). Così “il discepolo autentico non lo si vede nella celebrazione né nel gesto di carità, ma nel martirio (=tutta la disponibilità della vita)” (Lambiasi). Il cristiano di ogni generazione sa tutto ciò e non si interroga “sulla fine del mondo”, perché conosce già “il fine del mondo”. Non ha paura perché esso riposa nelle mani di Colui che con tenerezza fa sì che “neppure un capello” del capo vada perduto. E non diserta il suo compito nella storia perché ha da scegliere “sempre l’umano contro il disumano” (Turoldo). Piangendo con chi piange, rallegrandosi con chi gioisce rimane in ogni modo sereno, anche nella persecuzione, perché “tutto è doglia di parto/quanto morir perché la vita nasca” (Clemente Rebora).

GLI APPUNTAMENTI
Domenica 20 novembre: Santa Messa della Domenica XXXIV del Tempo Ordinario, Gesù Cristo Re dell’universo:
a Sant’Antimo alle ore 10.30;
a Populonia Stazione alle ore 10.00;
a Populonia Alta alle ore 11.30.

ALTRI APPUNTAMENTI
Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
– Nei mesi da ottobre a maggio il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 16.00.
Martedì 15 novembre: Incontro con gli Adulti all’Oratorio San Giuseppe in Via XX Settembre 15, alle ore 18.00.
Mercoledì 16 novembre: Incontro con i Ragazzi della Catechesi: “Credo in Dio Padre-Madre”. All’Oratorio San Giuseppe in Via XX Settembre 15, alle ore 17.30.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Il Signore Gesù è entrato nella storia di noi uomini, e ci invita a fare buon uso del tempo. Chiediamo nella di saper operare il bene, per riempire la vita di ciò che è valido agli occhi di Dio.

Guidaci, Signore, nel nostro cammino verso di te.

1. Dio, tu non ci illudi con facili promesse di bene e di felicità. Ci hai resi attenti a riconoscere le radici del male che ci infliggiamo: la superbia che rende impossibile la giustizia e la fraternità. Convertici con il fuoco del tuo Santo Spirito. Ti ringraziamo e ti preghiamo.
2. Dio, tu apri sempre prospettive di salvezza dove sembra impossibile debellare l’egoismo, l’indurimento del cuore, l’odio che divide ed uccide. Il tuo Figlio Gesù ci ha indicato la via di un amore che sa prendere in carico le colpe degli uomini per rispondervi con la disponibilità di una vita consacrata al Vangelo del perdono. Ti ringraziamo e ti preghiamo.
3. Dio, il Regno del quale attendiamo il compimento già si è reso presente nella storia con la venuta del Figlio tuo. Hai dato così fondamento sicuro alla testimonianza di bene che ci richiedi nonostante le paure, le incomprensioni e le contraddizioni che ci accompagnano. Ti ringraziamo e ti preghiamo.
4. Dio, sappiamo che la persecuzione è da mettere in conto nella vita della Chiesa e dei cristiani. Rendi il Papa, i vescovi e tutti noi fiduciosi sempre nello Spirito che dà parola e sapienza per illuminare, confortare, accompagnare, riscattare le vie che gli uomini tracciano nella storia. Divengano sempre più vie di riconciliazione, di giustizia e di pace. Ti ringraziamo e ti preghiamo.
5. Dio, tutti i nostri morti sono introdotti nella pienezza del tuo Regno. Li accompagniamo con la preghiera e confidiamo nel loro sostegno. Ci disponiamo con fiducia a mettere nelle tue mani ogni istante della nostra vita, consapevoli che tu dai valore eterno ad ogni piccola nostra esperienza di amore. Ti ringraziamo e ti preghiamo.

O Padre, rendici forti nell’affrontare le difficoltà dell’esistenza, e capaci di testimoniare quei valori dello spirito che durano oltre la vita terrena. Così tutti insieme sapremo guardare verso te con fiducia, impegnarci per il Regno, e crescere nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.