Settimana XVI del Tempo Ordinario

Pubblicato giorno 22 luglio 2017 - Gli Appuntamenti

 

DOMENICA XVI DEL TEMPO ORDINARIO 

PENSIERO DELLA DOMENICA  23 luglio 2017    

Domenico Fetti: "Il seminatore di zizzania". 1618-1622. Praga

Domenico Fetti:
Il seminatore di zizzania“.
1618-1622. Praga

Il male rimane sempre un enigma. La domanda di una spiegazione non è ignorata dal Vangelo: “Da dove viene la zizzania?” (Mt 13, 27). Abbiamo ricondotto il male al nostro limite creaturale; l’abbiamo combattuto come un prodotto sociale; al contrario, talvolta, abbiamo pensato che una “buona educazione”, degli ottimi esempi, dei castighi o degli incentivi potessero, se non prevenirlo del tutto, almeno frenarne la crescita. In ogni caso, però, non potevamo illuderci di abbattere un gioco delle libertà  che, anelito profondo della persona, ancorché represso o “costretto”, non garantisce un esito prevedibile in toto né governabile fino in fondo.

La buona notizia offertaci oggi è che non c’è¨ un Dio del male”. Esso può venire certo da “un nemico” –  e ciò dovrebbe evitarci la “banalizzazione del male”, la sua totale identificazione come prodotto di strutture sociali, di abitudini inveterate che basterebbe recidere – ma non ha la stessa potenza del bene, l’unica realtà  che viene da Dio.

Perciò “il bene è più originario del male” (Fallica), ed avrà  l’ultima parola, come ha avuto la prima: “E Dio vide che ciò era buono/bello (Gn 1, 4.10.12.18.21.25), anzi, finalmente, “molto buono/bello” (Gn 1, 31).

A noi viene facile guardare il male, esaltarlo oltre ogni suo effettivo violento potere, averne sterilmente paura o addirittura servirsene. La storia ci fa chiedere continuamente spiegazioni su come sia potuto accadere, salvo poi rimanerne avvinti e assumere quegli atteggiamenti di disprezzo, di odio, di violenza che irretiscono a livello personale, familiare, cittadino, nazionale e internazionale.

Dovremmo allora coltivare lo “stupore” per il bene che c’è (cfr Lambiasi) e che nella quotidianità , a ben vedere, è maggiore. Credere veramente che “il Regno di Dio cresce, con pazienza, tra il male…come lievito che penetra nel mondo per lievitarlo tutto, come seme più piccolo ma destinato a diventare il più grande” (cfr Von Balthasar). “Esistono uomini che sono solo zizzania?”, si chiede il medesimo autore. L’indulgenza, la misericordia, la mitezza attiva di Dio darà  l’ultima parola solo a ciò che è giusto. Su questa teologale speranza fiorisce l’impegno a vincere con il bene il male perché già  “laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5, 20).

GLI APPUNTAMENTI

  • Domenica 30 luglio: Domenica XVII del Tempo Ordinario. Santa Messa festiva:

a Sant’Antimo alle ore 10.30

a San Cerbone a Baratti alle ore 09.00

a Populonia Stazione alle ore 10.30

a Populonia Alta alle ore 19.00

ALTRI APPUNTAMENTI

  • Dal 01 luglio fino al 31 agosto: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 18.30.
  • Nei mesi di giugno, luglio e settembre: il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 17.00.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Dio accompagna la sua creazione con amore, si dona con liberalità  ed è prodigo di misericordia affinché nessuno possa sentirsi escluso dal suo Regno.

Dona efficacia e pazienza alla nostra testimonianza nel mondo.

1.  Padre, la tua forza è la mitezza, il tuo potere è rivelato dalla tua indulgenza, la tua giustizia si esprime nella misericordia. Lo Spirito che ci doni ci mantenga nel cammino del tuo Figlio Gesù e ci renda miti ed umili di cuore. Ti preghiamo.

2.  Padre, soffriamo di frequente l’ignavia o l’impazienza. Lo Spirito che ci doni ci converta dall’indifferenza che ci fa ignorare le ferite di tanti fratelli, e dall’ansia o dal senso di superiorità  che ce li fa condannare e li esclude dalle nostre preoccupazioni. Ti preghiamo.

3.  Padre, liberaci dalle facili risposte al problema del male che pervade il mondo o dalla sterile rassegnazione che impedisce di combatterlo. Lo Spirito che ci doni ci dia fame e sete di ricerca, nutra la nostra fede e la speranza, ci impegni in quella carità  che si fa carico, come Gesù, delle sofferenze dell’umanità per lenirle nella condivisione fraterna. Ti preghiamo.

4.  Padre, lo Spirito che ci doni mantenga e rinvigorisca lo stupore per il bene che è nel mondo, anche se spesso non fa rumore, e ci dia la convinzione che esso cresce come lievito che, scomparendo, fermenta la pasta e come seme che, morendo, sviluppa i suoi frutti. La Chiesa annunci con gioia la vittoria della croce di Gesù. Ti preghiamo.

5.  Padre, tu hai cura di tutti e doni a ciascuno lo Spirito che “viene in aiuto alla nostra debolezza”. Egli solleva a te la nostra preghiera di suffragio per tutti i nostri morti e ci dà  la certezza che il male non viene da te ed è vinto dalla sovrabbondanza del bene che conduce alla beatitudine eterna. Ti preghiamo.

Dio indulgente e misericordioso, la tua potenza e la tua giustizia si rivelano nel perdono. Il tuo Santo Spirito elevi a te la nostra gratitudine e sostenga la missione di annuncio della tua salvezza. I sacramenti che celebriamo e la carità  che ci impegniamo a testimoniare la portino nel cuore di tutti. Per Cristo nostro Signore. Amen.