Settimana XXVI del Tempo Ordinario

Pubblicato giorno 30 settembre 2017 - Gli Appuntamenti

 

DOMENICA XXVI DEL TEMPO ORDINARIO

PENSIERO DELLA DOMENICA   01 ottobre 2017

Liberale da Verona: "Parabola dei due figli". XV secolo.

Liberale da Verona:
Parabola dei due figli“.
XV secolo.

Chi guarda dall’alto in basso, chi non si sente solidale con il fratello, chi giudica o coltiva sentimenti di rabbia o gelosia, non avrà mai il coraggio di guardarsi dentro e scoprirsi mediocre, tiepido, addirittura spesso dalla doppia vita: “un sì sulle labbra e un solenne no della vita” (Dianin).
Per mettersi in discussione, infatti, occorre umiltà, insieme ad un’autentica passione per il fratello: chiederci se lo stimiamo “più che noi stessi” (cfr Fil 2, 3).
E’ solo guardando dal basso in alto, collocandoci all’ultimo posto, che possiamo accorgerci del passaggio di quel Dio che posa il suo sguardo preferenziale sui piccoli, i poveri, pubblicani e prostitute (cfr Mt 21, 18); quel Dio che apprezza chi, pur avendo detto di no, sa ritornare sui suoi passi, magari con una “conversione tardiva” (Von Balthasar), come quella del brigante che gli si trova accanto nel medesimo patibolo.
Gesù vi si trova appeso per aver fatto seguire le opere alle parole, e queste e quelle in obbedienza al Padre. Egli è l’unico ad aver parlato ed operato sempre nella sua volontà. Paolo lo chiamerà “Amen” di Dio. In lui si trovano ad un tempo foglie sempre verdi e frutti maturi, al contrario di quanto lui stesso stigmatizzerà nel Vangelo secondo Matteo (cfr 21, 18-22).
Però a noi, che siamo tutti nel “no”, può accadere che questo no divenga un “sì”, non più di facciata, bensì capace di mostrare la “forma di Cristo” impressa nella nostra vita dal Battesimo, coltivata con i sacramenti e la preghiera, espressa nella carità che non giudica, ma include, abbraccia, accoglie, sostiene, incoraggia, perdona.
“Gioire non nel sentirci giusti ma salvati dall’amore gratuito di Dio” (Armellini) ci fa recuperare quell’<<essere nella verità>> di una relazione filiale e non servile nei confronti di Dio, e di una comunione con i fratelli più forte di ogni discriminazione e ogni condanna o anche solo indifferenza.
Gesù ci dà fiducia mostrandoci l’esempio di colui che, avendo detto no, pentitosi, poi realizza quel che gli era stato chiesto: ci dice così la sua speranza riposta in noi e la sua attesa paziente. Sarebbe bello se cominciassimo a dire “sì” e lo praticassimo: avremmo gli stessi “sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2, 5).

GLI APPUNTAMENTI

Domenica 08 ottobre: Domenica XXVII del Tempo Ordinario. Santa Messa festiva:
a Sant’Antimo alle ore 10.30
a Populonia Stazione alle ore 10.00
a Populonia Alta alle ore 11.30

ALTRI APPUNTAMENTI

Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
Nei mesi da ottobre a maggio: il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 16.00.
Martedì 03 ottobre: Incontro con gli Adulti alle ore 18.00 presso l’Oratorio S. Giuseppe in Via XX Settembre n° 15.
Mercoledì 04 ottobre: Incontro con i Genitori e i Ragazzi della Catechesi all’Oratorio S. Giuseppe alle ore 17.30.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Più volte Gesù ci ha invitati a far seguire alle parole i fatti; a non dire: “Signore, Signore”, senza poi compiere la volontà di Dio. In Lui abbiamo il modello dell’uomo coerente con le parole annunciate e la grazia per imitarlo.

Fa’ che viviamo i tuoi sentimenti, Signore.

1. Gesù, Figlio unigenito del Padre, tu solo hai adempiuto fedelmente il suo volere e sei entrato in una esistenza ormai schiava della morte. Donaci un cuore indiviso perché non viviamo la contraddizione tra le parole e le opere e sappiamo essere testimoni credibili della salvezza da te portata nel mondo. Ti preghiamo.
2. Gesù, Figlio inviato dal Padre, tu chiami e guarisci gli uomini malati di egoismo e di superbia. Donaci la consapevolezza dei peccati, l’umiltà di metterci in discussione, l’inquietudine della ricerca del bene e del bello, la conversione ad un impegno di fraternità e di pace: segni, nel mondo, del tuo Regno. Ti preghiamo.
3. Gesù Figlio amato del Padre, tu sei venuto a noi come salvatore non dei giusti ma dei peccatori e inviti a non giudicare ma ad offrire accoglienza e perdono. Dona al Papa, ai vescovi, ad ogni tuo discepolo nella Chiesa di non vergognarsi del Vangelo e vivere i tuoi sentimenti preferenziali per i piccoli, i poveri, gli ultimi, spesso scartati e ingombranti per coloro che inseguono prestigio e potere. Ti preghiamo.
4. Gesù, Figlio immagine del Padre, tu sei l’Amen detto in cielo al Patto di alleanza con gli uomini e da te realizzato in terra perché diventassimo figli amati e fratelli che si vogliono bene. Donaci di stimare l’altro “più che se stessi” perché siano poste le condizioni del servizio al bene comune, dell’incoraggiamento nel tempo dello sconforto, del lavoro che non sfrutti alcuno, della speranza di un futuro sereno ed impegnato per tutti i giovani. Ti preghiamo.
5. Gesù, Figlio risuscitato dal Padre, in te è riposto il fondamento della nostra fede nella risurrezione dei morti. Donaci di condurre una vita degna della beatitudine che ci attende e accogli il nostro suffragio per tutti i defunti perdonando ogni loro peccato. Ti preghiamo.

Padre, tu ti sei compiaciuto nel tuo Figlio obbediente che ha portato a compimento il tuo disegno di salvezza offrendo la sua vita sulla croce per tutti gli uomini. Donaci di unirci a lui in ogni Eucaristia con l’offerta di una vita dal tuo Santo Spirito resa coerente con i suoi sentimenti. Per lo stesso Cristo, nostro Signore. Amen.