Settimana V del Tempo Ordinario

Pubblicato giorno 4 febbraio 2018 - Gli Appuntamenti

 

DOMENICA V DEL TEMPO ORDINARIO

PENSIERO DELLA DOMENICA 04 febbraio 2018

"Gesù guarisce la suocera di Pietro". Monreale. XIII sec.

“Gesù guarisce la
suocera di Pietro”.
Monreale. XIII sec.

E’ stato giustamente detto che il Vangelo di Marco, il più antico di quelli che abbiamo, è di una modernità sorprendente: Vangelo di ricerca, pone più domande che offerta di esplicite risposte. Domande degli uomini su Gesù: “Perché costui parla così?” (2,7), “Come mai mangia e beve con i pubblicani e i peccatori”? (2,16), “Chi è dunque costui…?” (4,41), “Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria…? (6,2-3). Domande poste anche a Gesù: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi…?” (7,5), “E’ lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?” (10,2), “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” (10,17), “Con quale autorità fai queste cose?” (11,28), “E’ lecito o no dare il tributo a Cesare?” (12,14), “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” (12,28), “Quando accadrà e quale sarà il segno che tutto sta per compiersi?” (13,4), “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?” (14,60), “Sei tu il re dei Giudei?” (15,2).
Non mancano poi le domande che pone Gesù: “E’ lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?” (3,4), “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”(3,33), “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” (4,40), “Chi mi ha toccato il mantello?” (5,30), “Quanti pani avete?” (6,38; 8,5), “Siete anche voi così privi di intelletto?” (7,18), “Vedi qualcosa?” (8,23), “Chi dice la gente che io sia?…E voi chi dite che io sia?” (8,27-29), “O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi?” (9,19), “Che cosa vi ha ordinato Mosè?” (10,3), “Perché mi chiami buono?” (10,18), “Che vuoi che io ti faccia?” (10,51), “Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?” (11,30), “Che cosa farà dunque il padrone della vigna?” (12,8), “Di chi è questa immagine e l’iscrizione?” (12,16).
Infine l’ultima tragica domanda che Gesù rivolge al Padre: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (15,34).
Un Vangelo di ricerca, che coinvolge ed interroga, che rivela l’inquietudine del cuore umano e il dono di una fede che è anche scoperta, riflessione. Si è come invitati ad afferrare la mano protesa da Gesù per venire da lui “Rialzati” – come per la suocera di Pietro – dal male che imprigiona, che non permette di “servire” i fratelli in un amore generoso che, solo, è capace di dare dignità piena all’uomo. C’è la rivelazione anche della Chiesa, il cui inizio è “attorno ad una persona fragile, malata” – come lo siamo tutti noi – ma che finalmente “può occuparsi della felicità degli altri, che è la vera guarigione per tutti” (Ermes Ronchi). Inquietudine e cammino, come quello di Giobbe, che può prendere di petto il suo Signore per scoprire però che questi è sempre dalla sua parte. Come quello di Paolo, che incontra il Dio che fa grazia a tutti gli uomini “perdendosi” in loro, ma per conquistarli all’amore. Un amore così gratuito e “sovraffaticato” (Von Balthasar) che, quando avverte il rischio della gratificazione e della sosta, non ha paura di “procedere altrove” per incontrare nuova gente in attesa, smarrita, malata, ferma, e farla partecipe di più ampi orizzonti e dischiudendola al servizio.

GLI APPUNTAMENTI
Domenica 11 febbraio: Liturgia della Domenica VI del Tempo Ordinario. Santa Messa:
a Sant’Antimo alle ore 10.30;
a Populonia Stazione alle ore 10.00;
a Populonia Alta alle ore 11.30.

ALTRI APPUNTAMENTI
Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
Nei mesi da ottobre a maggio il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 16.00.
Martedì 06 febbraio: Incontro con gli Adulti sulle Letture della Liturgia Domenicale: Oratorio S. Giuseppe, Via XX Settembre 15 alle ore 18.00.
Mercoledì 07 febbraio: Incontro a casa Genitori e Figli sulla Scheda della Catechèsi.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Siamo invitati a prendere seriamente le fatiche, le sofferenze, le prove che ci offre la vita; nello stesso tempo a guardare con occhi non solo pieni di lacrime, ma anche di speranza a quel Dio che si rivela vicino e amorevole verso tutti.

Sia ricco di bene ogni giorno della nostra vita.

1. Signore Gesù, nella giornata di Cafàrnao che ci presenta l’evangelista Marco, ti riveli – come è stato detto – “sovraffaticato” per il lavoro svolto in obbedienza al Padre, preludio al dono totale sulla croce. Dona ai pastori della Chiesa, ad ogni donna e uomo di vita attiva o contemplativa, la consapevolezza dell’urgenza della missione quale servizio di amore per la crescita del tuo Regno. Ti preghiamo.
2. Signore Gesù, per tanti nostri fratelli privati del lavoro o fermati dalla malattia, il tempo scorre – come per Giobbe – “senza un filo di speranza”, quasi che i loro occhi non debbano rivedere più il bene. Non venga meno a tutti noi, che ci diciamo tuoi discepoli, la premura per chi vive nel disagio, per chi attraversa momenti di disperazione, per chi ha perduto perfino il desiderio di tornare a vedere la luce. Ti preghiamo.
3. Signore Gesù, sul tuo esempio l’apostolo Paolo si è fatto servo di tutti, si è speso fino al martirio perché la lieta notizia dell’amore di Dio per noi raggiungesse donne ed uomini, ebrei e pagani, così da trovare nel Vangelo nuova dignità e libertà. Fa’ che sentiamo l’urgenza dell’annuncio e della testimonianza per un’esistenza riconciliata e solidale di tutte le genti, senza più armi né schiavitù. Ti preghiamo.
4. Signore Gesù, in un tempo frenetico di attività, di relazioni frettolose, precarie, troppo spesso superficiali, rendici capaci di riflessione e di preghiera, di accoglienza e di accompagnamento, di sosta accanto a chi è in difficoltà, cosicché scopriamo il senso profondo che hai dato alla vita e aiutiamo i fratelli a rintracciarlo per non privarsi della serenità e della gioia che si incontrano in te. Ti preghiamo.
5. Signore Gesù, non ti ha spaventato la fatica ma hai saputo attingere ad un orizzonte più grande che ti sottraeva al rischio della gratificazione e dell’abitudine. Hai prospettato sempre un “altrove” e sei stato perennemente in cammino fino alla croce e alla risurrezione. Questo compimento lo invochiamo per noi e per tutti i morti. Ti preghiamo.

O Padre, sappiamo di non essere lasciati soli nel pellegrinaggio terreno. Ci hai inviato Gesù perché non ci mancasse la tua Parola, perché fossero lenite le nostre piaghe, perché fossimo risollevati dai nostri peccati e presi per mano perché fossimo capaci di servire il bene dei fratelli. Il tuo Spirito dia compimento alla vocazione che ci è stata donata. Per Cristo nostro Signore. Amen.