Settimana III di Quaresima

Pubblicato giorno 3 marzo 2018 - Gli Appuntamenti

 

DOMENICA III DI QUARESIMA

PENSIERO DELLA DOMENICA        04 marzo 2018

Antonio Zanchi: "Gesù caccia i mercanti" 1667. Venezia

Antonio Zanchi:
“Gesù caccia i mercanti”
1667. Venezia

Non c’è libertà senza memoria, la consapevolezza di dove affondano le sue radici: un cammino dovuto a chi ha sofferto, a chi si è impegnato per l’emancipazione da gioghi imposti dal più forte, a chi ha accresciuto conoscenza, cultura, e ha dedicato le sue energie a che altri ne usufruissero e portassero avanti il testimone ricevuto. Se si perde la memoria della fatica sperimentata da chi ci ha preceduto, si rischia seriamente – anche se di solito inavvertitamente – di ricadere in forme di schiavitù antiche e nuove, vissute nel passato o inedite: c’è sempre chi, singoli, gruppi o nazioni, vuole emergere su altri e porli a servizio del proprio dominio.
L’altro passo è la presa di coscienza che non c’è liberazione senza assumere le sfide da affrontare, e la “responsabilità” che comportano.
Abbiamo dovuto fare i conti con un’immagine di Dio asservita al dominio di qualcuno, al suo interesse. Abbiamo pronunciato dei “guai” nell’annunciare “i comandamenti”. Il libro dell’Esodo, invece, come quello del Deuteronomio, li presenta come “le dieci parole” date per vivere una libertà faticosamente conquistata e perennemente minacciata. Il Dio che vi si rivela si impegna in un Patto indefettibile di cura per il popolo che si avventura in terra inesplorata che avrebbe richiesto condivisione e compattezza per potervisi stanziare e renderla fruttuosa. E l’aggiunta legge del “sabato come proprietà di Dio e l’obbligo al riposo costringe a diventarne sempre di nuovo consapevoli” (Von Balthasar).
Ma si rischiano nuove schiavitù, da lunga data anche da noi sperimentate e di cui Gesù fa piazza pulita: “i tavoli rovesciati, le sedie capovolte, le gabbie portate via mostrano che il capovolgimento portato da Gesù è totale…è finito il tempo del sangue per dare lode a Dio. Come avevano gridato invano i profeti: …io non bevo il sangue degli agnelli, io non mangio la loro carne; misericordia io voglio e non sacrifici (Os 6, 6)…il sacrificio di Dio all’uomo prende il posto dei tanti sacrifici dell’uomo a Dio” (E. Ronchi).
Abbiamo pensato Dio a misura nostra, a immagine nostra. Come ci ricorda Paolo abbiamo preteso “segni” (e ancora li rincorriamo), lo pensiamo come termine delle nostre ricerche “ragionevoli”, quasi fossimo esentati dal limite di ogni genere: storico, del pensiero, del sentimento…Quale “idolo” vogliamo realizzare?
Dio, invece, quello vero, si fa conoscere per vie paradossali: “stoltezza più sapiente degli uomini e debolezza più forte degli uomini” (1 Cor 1, 25). “Un Dio che non si compra ed è di tutti…Dio è amore, chi lo vuole pagare va contro la sua stessa natura e lo tratta da prostituta” (E. Ronchi). La vera fede e il vero culto riguardano l’imitazione di Lui, che fa “di ogni corpo d’uomo e di donna divino tempio: fragile, bellissimo e infinito. E se una vita vale poco, niente comunque vale quanto una vita” (E. Ronchi). Ogni povero, ogni ferito, ogni peccatore, ogni fratello vale sempre una vita spesa per lui. Questa è “misericordia” gradita a Dio.

GLI APPUNTAMENTI
Domenica 11 marzo: Liturgia della Domenica IV di Quaresima. Santa Messa:
a Sant’Antimo alle ore 10.30;
a Populonia Stazione alle ore 10.00;
a Populonia Alta alle ore 11.30.

ALTRI APPUNTAMENTI
Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
Nei mesi da ottobre a maggio il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 16.00.
Martedì 06 marzo: Non c’è l’Incontro con gli Adulti sulle Letture della Liturgia Domenicale: Oratorio S. Giuseppe, Via XX Settembre 15 alle ore 18.00 perché impegnati alla Parrocchia dell’Immacolata per la preparazione della Via Crucis delle Palme.
Mercoledì 07 marzo: Incontro nella propria casa dei Genitori con i Ragazzi della Catechesi
Venerdì 09 marzo: Via Crucis alle ore 17.00. Santa Messa alle ore 17.30.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Le parole del Signore aprono vie di libertà e dignità: rispetto e onore per Dio, affetto e riconoscenza per i familiari, amicizia e sostegno verso tutte le donne e gli uomini, salvaguardia e progresso del creato.

Perdonaci, o Padre, e ascoltaci.

1. Dio, Padre nostro, troppe volte abbiamo costruito e offerto un’immagine menzognera di te, come di uno che rende schiavi della paura. Ti riveli invece Dio liberatore che dimostra la sua bontà per tutte le generazioni. Perdona la nostra cattiva testimonianza e infondi in noi lo Spirito della sapienza e del coraggio perché custodiamo sempre la libertà che in Gesù ci hai donato. Ti preghiamo.
2. Dio, Padre nostro, le “dieci parole” indicano il cammino del riscatto da una condizione servile alla dignità di popolo amato e sono espressione dell’Alleanza misericordiosa con cui ti relazioni a noi. Spesso percorriamo altre strade, lontani da te e infelici. Perdona le nostre infedeltà e infondi in noi lo Spirito della conoscenza e intelligenza perché imitiamo Gesù nel compimento della tua volontà. Ti preghiamo.
3. Dio, Padre nostro, preferiamo dettare noi le condizioni per la nostra fede in te senza pensare che i nostri ragionamenti e i nostri desideri, come le nostre aspettative, conoscono sempre il limite entro cui ci muoviamo. Perdona le nostre incaute pretese e infondi in noi lo Spirito del consiglio e della pietà perché ci abbandoniamo con fiducia, come Gesù, al tuo amore che supera ogni conoscenza e riscatta ogni delusione. Ti preghiamo.
4. Dio, Padre nostro, siamo soliti separare il culto dalla vita, il rito dall’abbraccio del fratello, la preghiera dall’esercizio della giustizia, della verità, della pace e della solidarietà. Perdona le nostre ipocrisie e i nostri egoismi e infondi in noi lo Spirito del tuo santo timore, cioè dell’amore, perché abbattiamo ogni sospetto, ogni divisione ed ogni guerra facendo nostra l’indignazione profetica del tuo Figlio Gesù. Ti preghiamo.
5. Dio, Padre nostro, perdiamo il senso del vivere disperdendolo nella frettolosità, nella corsa al denaro o al piacere. Invece tu hai chiesto il rispetto del riposo quale richiamo alla tua presenza e alla tua alleanza con noi. Perdona l’avidità e la superficialità e infondi in noi il tuo Spirito perché l’invocazione per tutti i defunti ci renda memori di quel riposo eterno in te, meritatoci dalla morte e risurrezione di Gesù, capace di farci vivere ciò che è essenziale e dà vera gioia. Ti preghiamo.

Padre, il dono dello Spirito invocato ci faccia accogliere tutte le tue parole con cuore aperto e riconoscente, consapevoli che, proprio nel seguire il tuo Figlio Gesù sulla via del dono di sé, anche noi potremo contribuire all’affermazione della verità, della giustizia e della pace tanto disattese dai popoli nella storia, ma loro aspirazione comune. Per Cristo nostro Signore. Amen.