Settimana V di Pasqua

Pubblicato giorno 6 maggio 2018 - Orari

 

DOMENICA V DI PASQUA 

PENSIERO DELLA DOMENICA                                                                                                                        29 aprile 2018               

"Calice di Antiochia" V-VI secolo. New York.

Calice di Antiochia
V-VI secolo.
New York.

Gesù procede nella sua missione e verso il suo destino e pronuncia parole che rivelano una sempre più forte intimità, non solo tra lui e il Padre, ma anche con i discepoli, con noi. Ha già parlato della conoscenza che ha di noi e del riconoscimento da parte nostra, sue pecorelle chiamate una ad una, della sua voce amica. Ora ci viene detto che siamo tutt’uno con lui, la sua linfa vitale ci raggiunge e scorre in noi come avviene tra la vite e i tralci. “Io e lui, la stessa cosa, stessa pianta, stessa vita, unica radice, stessa linfa” (E. Ronchi). Si può immaginare qualcosa di più intimo? di più necessario? di più bello? “Io succhio da lui vita dolcissima e forte” (idem). Per chi ha conosciuto e assaporato il passito elbano di un tempo, il corposo aleatico e il moscato dal colore vivace, sono immagini tanto familiari, evocative, impareggiabili. Davvero esprimono la gioia e la festa: c’è “una garanzia: da qualche parte siamo radicati. Non abbiamo tenuta solo nel nostro problematico <<io>>. Siamo congiunti con una sorgente forte e feconda” (Von Balthasar).

Gesù ci parla anche della cura che il Padre, contadino premuroso e sapiente, ha per suo Figlio e per noi. Gli costiamo fatica e dolore, ma siamo anche motivo di rinnovata gioia per il rapporto di generoso, gratuito amore che verso di noi ha. E qui sta la sorgente della nostra felicità, come ebbe a scrivere Agostino: “In me non potevo vivere, in te mi sento rinascere”, e ancora: “il divino mi assimila”.

Per questo Giovanni può invitare a compiere l’atto di fede forse più difficile per noi: rassicurare “il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (1Gv 3, 19-20). Comprendiamo anche l’impegno di Paolo, una volta innestato in Cristo, a ricercare la comunione con la Chiesa di Gerusalemme, nonostante “la Chiesa sia spesso sospettosa verso i convertiti” (Von Balthasar), e come insista, negli scritti, per l’unità tra tutti i membri delle comunità, superando differenze culturali, sociali, storiche: “Non c’è più Giudeo né Greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3, 28). Barnaba dà testimonianza della vocazione propria del cristiano: assumere la responsabilità del fratello. “C’è un amore che sale nel mondo, che circola lungo i ceppi di tutte le vigne, nei filari di tutte le esistenze, un amore che si arrampica e irrora ogni fibra” (E. Ronchi). Chi può avere paura di un Dio così? E chi potrà avere paura di cristiani che si propongano di testimoniare “Dio con le semplici parole della vita e del lavoro, parole profumate di sole e di sudore” (idem)? “Siamo immersi in un oceano di amore e non ce ne rendiamo conto” (G. Vannucci).

GLI APPUNTAMENTI

  • Domenica 06 maggio: Domenica VI di Pasqua. Santa Messa festiva:

a Sant’Antimo alle ore 10.30;

a Populonia Stazione alle ore 10.00;

a Populonia Alta alle ore 11.30;

ALTRI APPUNTAMENTI

  • Martedì 01 maggio alle ore 18.00: Non c’è l’ Incontro con gli Adulti sulla Liturgia Domenicale. All’Oratorio in Via XX Settembre 15, a Piombino (Non c’è neppure la Celebrazione alle ore 17.30).
  • Mercoledì 02 maggio alle ore 17.30: Incontro con i Ragazzi che riceveranno la Prima Comunione e la Cresima. All’Oratorio.
  • Sabato 05 maggio alle ore 17.30: Celebrazione di Santa Anastasia con la presenza delle Autorità Cittadine.
  • Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
  • Nei mesi da ottobre a maggio: il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 16.00.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Nella parola che ci rivolge Dio rivela la sua intimità, il suo essere comunione e la sua volontà di rendercene partecipi. Un dono per la nostra felicità.

Donaci la gioia dell’amore vicendevole.

  1. Gesù, l’amore che ti ha unito senza alcuna riserva al Padre ti ha portato coraggiosamente a donare la vita perché anche noi potessimo ritrovare la via smarrita dell’amore. Fa’ che mai la prudenza divenga in noi diffidenza e aiutaci a prenderci cura gli uni degli altri facendo emergere sempre ciò che di bello e di buono hai seminato in ognuno. Ti preghiamo.
  2. Gesù, hai annunciato e testimoniato la misericordia del Padre e ci hai fatto conoscere che “Dio è più grande del nostro cuore”. Donaci di non rimanere prigionieri del nostro passato, dei nostri peccati, ma di vivere con piena fiducia la rinascita compiuta in noi e la fraternità resa possibile dal cuore rinnovato. Ti preghiamo.
  3. Gesù, hai stabilito nell’amore vicendevole la credibilità della adesione a te e la fecondità della predicazione della Chiesa. Il Papa e i Pastori accompagnino sempre la professione della fede con le opere di misericordia spirituali e corporali divenendo, per tutti i discepoli, perenne richiamo alla coerenza con il tuo Vangelo e, per tutti gli uomini, invito a realizzare una società più giusta e solidale. Ti preghiamo.
  4. Gesù, il dono del tuo Spirito trasfigura i gesti che compiamo in gesti sacramentali che ci uniscono a te e al Padre. Consapevoli con Sant’Agostino che la Trinità santissima ci assimila a sé, fa’ che rimaniamo stabilmente in questa comunione, cosicché tutte le nostre azioni contribuiscano a far procedere il mondo verso il Regno. Ti preghiamo.
  5. Gesù, dalla tua croce è scaturita per l’umanità la salvezza tanto attesa e anche la verità proclamata nel libro di Giobbe: “Le mani di Dio feriscono per risanare”. Con questa fiducia invochiamo per tutti i morti la perfetta beatitudine nella gloria dell’amore trinitario e per noi, tuoi discepoli, il coraggio necessario in ogni difficoltà della vita. Ti preghiamo.

Padre, la parola del Figlio tuo ci ha purificato il cuore e la vita dello Spirito, generata in noi dal suo mistero di morte e risurrezione, ci ha stretto in comunione con te e fra tutti noi. Donaci di ispirarci sempre alle sue parole di vita eterna per portare il frutto che tu attendi dalla missione affidataci . Per lo stesso Gesù, che vive e regna con te e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.