Santissima Trinità

Pubblicato giorno 26 maggio 2018 - Orari

 

DOMENICA DELLA SANTISSIMA TRINITA’

PENSIERO DELLA DOMENICA           27 maggio 2018    

"Santissima Trinità". El Greco. Madrid. 1577-1579.

Santissima Trinità“.
El Greco. Madrid.
1577-1579.

 

Dalla Liturgia siamo stati provvidenzialmente condotti al “Dio con noi” nell’Avvento, nel Natale, nella Quaresima, nel tempo Pasquale. Come ha potuto essere superato l’abisso tra il Creatore e la creatura, tra Dio e l’uomo, tra il Tutto e il frammento incomprensibile se non inserito in quel Creatore, in quel Dio, in quel Tutto? “Come poteva Dio essere con noi -riflette Von Balthasar- se la parolina <<con>> non appartenesse già da sempre alla sua essenza e vita intima?”. C’è, quindi, una “interiorità divina del con”. Dio non guarda nello specchio e, se vede se stesso, non si vede come noi ci vediamo: mentre guarda vede l’Altro, il Figlio al quale “tutto”, ma “proprio tutto”, nell’amore ha donato generandolo. E il Figlio che ”tutto ha ricevuto” ed è “il tutto che ha ricevuto”, proprio “tutto” ridona al Padre nell’amore. Ma non c’è un “egoismo a due”, un “supremo infinito egoismo” (Ugo da San Vittore), un semplice dare e ricevere, un dare per ricevere. Per il “compimento” c’è “una superiore unità di amore che batte all’unisono, per il quale la Rivelazione non trova più alcuna altra parola, se non <<Spirito Santo>>. Egli è, nella vita eterna, il compimento del co-essere” (Von Balthasar).

Ecco la “interiorità divina del con”. Una “differenza” in Dio “che non separa, ma che unisce i due nello Spirito” (idem). Così noi crediamo e adoriamo “un solo Dio”, ma non un “Dio solo”, in solitudine, bensì un Dio “comunione”, famiglia. E’ la fecondità dell’amore dell’Uno. In questa “differenza” nell’unità di Dio poggia ogni altra differenza scaturita da quell’amore fecondo: la creazione, la redenzione, come dono che reciprocamente si offrono l’un l’altro in quell’amore che a noi è dato come Grazia: “L’acqua che io gli do diverrà piuttosto in lui una sorgente che zampilla in alto fin dentro la vita eterna” (Gv 10, 14).

Così anche la nostra vita di creature amate, redente, elevate – pensate così nell’Amore che è Dio – sarà, non potrà che essere, una vita “con”: con-sofferta, con-crocifissa, con-morta, con-sepolta, con-risorta, con-assunta insieme a Cristo. Anche l’etica cristiana sarà: rallegrarsi con quelli che gioiscono, piangere con quelli che sono afflitti…Suonano così le parole di Paolo. E Von Balthasar conclude: “Il fatto che noi non abbiamo voluto essere con il Figlio e anzi lo abbiamo crocifisso viene assunto dal Dio redentore e commutato in un fatto ancor più profondo, e cioè che il Figlio prese su di sé il nostro non-voler-essere-con, e fu in mezzo a noi proprio in questa forma. Qui all’uomo peccatore dovrebbe venir meno la fantasia e il respiro”.

Chi può avere paura di questo Dio? Chi non coglie la necessità di questo Dio per la dignità di ogni persona (concepita come un “essere con” e un “essere per”), per la dignità delle relazioni umane che niente saranno se non saranno di vero amore, di gratuità.

GLI APPUNTAMENTI

–       Domenica 03 giugno: Santissimo Corpo e Sangue del Signore. Santa Messa festiva:

a Sant’Antimo alle ore 10.30;

a Populonia Stazione alle ore 10.00;

a Populonia Alta alle ore 11.30;

ALTRI APPUNTAMENTI

Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.

Nei mesi da giugno a settembre: il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 17.00.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

La parola che ci ha rivolto Colui che è “Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra” ci libera dai molteplici idoli che rendono schiavi e rattristano impedendoci la felicità che si vive nell’amore.

Il nostro cuore riposi nel tuo amore.

  1. Padre, ci hai fatto conoscere che l’amore è generativo fin dall’eternità ed è all’origine anche della creazione e della salvezza. La Chiesa si rallegri per ogni bambino che viene al mondo, per ogni persona che nasce alla tua grazia, per ogni gesto che sostiene e fa crescere l’amicizia e la pace fra i popoli. Ti preghiamo.
  2. Gesù, Figlio unigenito del Padre, hai testimoniato che l’amore non trattiene per sé, bensì si riconsegna a chi ama e si diffonde ancora perché altri ne gioiscano. Fa’ che mai ci lasciamo vincere dalla tentazione dell’egoismo e, con impegno costante e senza pentimento, lavoriamo per superare le sperequazioni che esaltano gli interessi di pochi e negano i diritti di molti. Ti preghiamo.
  3. Spirito Santo, frutto dell’amore vicendevole del Padre e del Figlio, tu ci introduci nell’intimità di Dio e ci fai comprendere che il circolo dell’amore è più grande dell’io e del tu ed è sorgente di nuova vita. Donaci di non restringere i nostri orizzonti, di non negarci all’accoglienza del diverso e alla gratuità, di non soggiacere alla tirannia del calcolo e del guadagno, ma di conformarci a quel divino amore che tutti abbraccia e salva. Ti preghiamo.
  4. Padre, Figlio e Spirito Santo, ci è stato dato di intuire che nel dono senza alcuna riserva si realizza quell’unità perfetta per cui possiamo adorare e pregare il Dio unico. Dona a noi, partecipi di questa divina natura, di essere segno e strumento dell’unità del genere umano, profeti del Vangelo, sacerdoti della salvezza, testimoni della carità di Cristo. Ti preghiamo.
  5. Trinità Santa, sappiamo di essere figli e a questo creati; di essere coeredi di Cristo, chiamati alla sua eterna beatitudine di amore sempre nuovo. La invochiamo per tutti i nostri morti. Dona a noi l’esperienza meravigliosa di sentirti Dio vicino, offrendola con gioia a tutti gli uomini. Ti preghiamo.

Padre, hai consegnato a noi il tuo Unigenito Figlio acquistandoti, nella sua Pasqua di morte e risurrezione, una moltitudine di figli che hai reso partecipi del vostro comune Spirito di amore. Fa’ che, introdotti da lui nella intimità divina, viviamo l’unità di pensieri e di opere improntati sempre dall’amore che, in Te, è per tutti gli uomini. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.