Solennità di Pentecoste

Pubblicato giorno 26 maggio 2018 - Orari

 

DOMENICA DI PENTECOSTE

PENSIERO DELLA DOMENICA            20 maggio 2018    

"Pentecoste" Salterio di Ingeborg. Chantilly. 1220 circa.

Pentecoste
Salterio di Ingeborg.
Chantilly. 1220 circa.

Per lungo tempo nella Chiesa si è vissuto certamente nello Spirito Santo e tuttavia ne avevamo smarrito una certa consapevolezza. Gli inizi avevano sviluppato multiformi riti in numerosi linguaggi per esprimere, pregare, incarnare la medesima fede. Poi vi era stato come un oscuramento di tale vivacità: è sembrato opportuno richiedere un’unica lingua, tra l’altro ormai di studio e non più corrente, per esprimere l’unità. E dietro questo forse una tendenza a sminuire le diverse storie sociali e culturali dei popoli cui si andava a proporre il Vangelo di Cristo.

Ma lo Spirito non è rimasto inoperoso e nei Santi sapienti e preveggenti, negli studiosi che andavano ad approfondire ciò che aveva caratterizzato le origini, riscontrandovi una grande vitalità, e soprattutto in quell’evento sviluppatosi in modalità tanto inattese quale è stato il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo, si è potuta salutare “una novella Pentecoste. Si è capito meglio e di più che “l’enorme salto che essi [coloro che erano stati a contatto con Gesù] dovevano fare era questo: dall’abituale immagine di Messia – per quanto elevate potessero essere le aspettative dei credenti – passare alla sovrabbondanza (non indicata da alcuna promessa) dell’apparizione corporea, come uomo, dell’eterno Dio in mezzo a noi. Che cosa era necessario per attuare questo passaggio, questa rottura degli schemi? Che egli ci desse il suo Spirito” (Von Balthasar). Seguendo ancora il pensiero del geniale cristiano del secolo scorso, possiamo comprendere come, trasfuso in noi lo Spirito Santo, ci è dato di “partecipare alla processione dello Spirito da Padre e Figlio. Questa partecipazione è ciò che chiamiamo la pienezza della grazia santificante…siamo entrati nello spazio intimo di Dio…in grado di pensare con i pensieri di Dio, così come di amare con l’amore di Dio” (idem). C’è un dispiegamento di dignità e di libertà, un venire introdotti in tutta la verità di Dio e perciò più profondamente nella verità dell’uomo, della creatura amata, redenta, elevata. E sebbene si richieda unità di fede e amore per comprendere questo, tuttavia, anche mediante una “autentica testimonianza” di chi ha “il pensiero di Cristo” (1Cor 2, 16), tutti possono “vedere” che “il mistero della Pentecoste non è un mistero di chiusura, di setta, di conventicola, ma al contrario: di apertura per tutti e a tutti” (idem). La Chiesa si riscopre “sulla terra apertura di Dio per il mondo”, un Dio che ama e rende possibile la lingua dell’amore in ogni lingua del mondo, una fraternità ed una pace, una giustizia ed una condivisione, una ritrovata unità non nell’uniformità, nel formalismo, nell’assoggettamento imperialistico e dispotico, ma nella relazione oblativa gli uni verso gli altri: una “abissalità dell’amore senza perché, che non si basa sui calcoli, e che per l’uomo di questo mondo è occasione di incessante stupore” (idem). Questo rende possibile lo Spirito. E fiorisce il Santo.

GLI APPUNTAMENTI

–              Domenica 27 maggio: Santissima Trinità. Santa Messa festiva:

a Sant’Antimo alle ore 10.30;

a Populonia Stazione alle ore 10.00;

a Populonia Alta alle ore 11.30;

ALTRI APPUNTAMENTI

Martedì 22 maggio: Incontro con gli Adulti sulla Liturgia Festiva. All’Oratorio S. Giuseppe alle ore 18.00.

Dal 01 settembre fino al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.

Nei mesi da giugno a settembre: il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 17.00.

LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA

Lo Spirito promesso da Gesù ed elargitoci nel “giorno del Signore”, ci rende annunciatori delle grandi opere con le quali Dio ci fa suoi figli, capaci di perdono, di fraternità, di unità nell’amore.

Presenta al Padre l’invocazione del nostro cuore.

  1. Vieni, Spirito Santo, frutto che dà testimonianza della fecondità dell’amore che è in Dio e che viene donata alla Chiesa. Si accresca di nuovi discepoli di Gesù perché non manchi mai al mondo il servizio umile e coraggioso alla verità che rende liberi e alla fraternità che abbatte le discriminazioni. Ti preghiamo.
  1. Vieni, Spirito Santo, inviato come forza di pace e di perdono. Alimenta in noi il desiderio della riconciliazione dopo ogni offesa, della paziente ricucitura dopo ogni ferita, della tessitura incessante del dialogo dopo ogni rancorosa interruzione del rapporto. Ti preghiamo.
  1. Vieni, Spirito Santo, grazia di trasformazione radicale del cuore di pietra. Donaci la vittoria sulla paura che isola e divide; rinnovaci nella mente e nella volontà perché ci dedichiamo con costanza a servire il bene comune e l’amore che proclamiamo tenda delicatamente e concretamente la mano ad ogni fratello nella sua specifica necessità di riscatto, di lavoro, di riconosciuta dignità. Ti preghiamo.
  1. Vieni, Spirito Santo, sorgente dell’umanità nuova che non vede nel prossimo un concorrente o un nemico. Fa’ che sappiamo valorizzare ogni diversità, cosicché divenga strumento per una comunione ricca degli apporti di ciascuna cultura, di ciascuna storia e anche di ciascun fallimento e si realizzi l’utopìa dei cieli nuovi e della nuova terra dove all’egoismo si sostituisce la gratuità. Ti preghiamo.
  1. Vieni, Spirito Santo, dono che rende presente, in questo “giorno del Signore”, il memoriale della morte e della glorificazione di Gesù. La comunione con la sua Parola e la sua Eucaristia sia in noi sorgente di vita divina per il cammino e, per tutti i nostri morti, beatitudine eterna. Ti preghiamo.

O Dio, lo Spirito che doni ci permette di riconoscerti ed invocarti come Padre nostro. Rendici interpreti e testimoni della tua volontà di unire tutta l’umanità nel corpo del tuo Figlio e realizzare il regno di giustizia e di pace di cui ci ha parlato. Per lo stesso Cristo, nostro Signore. Amen.