DOMENICA XXI DEL TEMPO ORDINARIO
PENSIERO DELLA DOMENICA 26 agosto 2018
E’ giusto che, dopo aver detto grazie ai portatori di una tradizione di fede, dopo essere stati introdotti in un orizzonte familiare a molti venuti prima di noi o che ci ritroviamo accanto con parole e gesti sedimentati nel tempo diventando anche bagaglio culturale che permea letteratura, filosofia, arte architettonica, figurativa, cinematografica e così via…è giusto che arrivi il momento della personale scelta, della personale chiamata in causa, della personale responsabilità. Forse non c’è umano sentire ed agire come quello della professione di fede che implichi ed esiga interiore ed esteriore libertà, adesione rinnovata quotidianamente nelle scelte che ci si presentano nella vita e che non possiamo demandare ad altri al posto nostro.
Giustamente Ermes Ronchi propone Gesù quale “maestro di libertà, non di imposizioni”. Se il contesto storico, culturale, religioso – dicevo – ha portato ad una qualche conoscenza di Cristo e ad una più facile adesione a lui, sempre (ne fa fede il racconto evangelico) e tanto più oggi che viviamo orizzonti aperti in molti campi ma che prescindono da quello della fede, risuona la domanda: “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6, 67). Lambiasi riporta un commento di Luigi Santucci tratto dal testo che ha per titolo il medesimo interrogativo: “La domanda di Cristo batte a una certa ora per ogni uomo: <<Non vi basto? vi opprimo? vi deludo?>>. Giova allora rispondere, in sincerità di parole e di passioni verso di lui e verso noi stessi”. Siamo sempre tentati di farci immagini di Dio all’altezza delle nostre aspettative e dei nostri tanto condizionanti bisogni. Dio però ci libera dai nostri “fantasmi”, ci spiazza per toglierci dalle nostre schiavitù poco avvertite. Ci si palesa come “un Dio che si fa lieve come un’ala o una parola, piccolo come un pezzo di pane, che ama l’umiltà del pane, e il suo silenzio e il suo scomparire…Un Dio capovolto” (E. Ronchi).
“La promessa dell’Eucaristia appare intollerabile – commenta Von Balthasar – e perciò la prova è dura. L’acuisce parlando della sua salita al Padre e affermando che le sue parole sono <<spirito e vita>>. Per lui non ha importanza il numero”. A chi di noi non è affiorata la tentazione di contarsi o di rimpiangere con nostalgia il tempo delle grandi adunate? Non è forse il numero, il facile consenso che si rincorre anche in politica, non importa se calpestando regole e diritti? Nella fede, grazie a Dio, a questo Dio manifestatosi in Gesù e da lui manifestato, non è così, non può essere così. C’è un cammino “proposto e non imposto” che è di vita, di “vita eterna”, come riconosce Pietro (Gv 6, 68), ma che passa attraverso la morte all’egoismo, attraverso il servizio reciproco nella famiglia come nella società, attraverso amore e dedizione perfino al nemico, in quel supremo atto rivelato da Gesù sulla croce: “Padre, perdonali” (Lc 23, 34). Sì, gesti e parole dure dinanzi alle quali si dovrà constatare che anche “molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui” (Gv 6, 66). Risuonerà nuovamente la domanda: “Forse anche voi volete andarvene?”. Abitudine e tradizione non potranno più sostenerci. “Essere cristiani è tornato a costare” (Lambiasi) ed è questa la salvezza della fede. E la sua bellezza.
GLI APPUNTAMENTI
– Domenica 02 settembre: Domenica XXII del Tempo Ordinario. Santa Messa festiva:
a Sant’Antimo alle ore 10.30;
a Populonia Stazione alle ore 10.00;
a Populonia Alta alle ore 11.30;
ALTRI APPUNTAMENTI
– Dal 01 luglio fino al 31 agosto: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 18.30.
– Dal 01 settembre al 30 giugno: Santa Messa feriale e prefestiva a Sant’Antimo alle ore 17.30.
– Nei mesi da giugno a settembre: il mercoledì a Populonia Alta (1°-3°-[5°]) a Populonia Stazione (2°-4°) Santa Messa alle ore 17.00.
LA NOSTRA PREGHIERA IN QUESTA SETTIMANA
La Parola di Dio chiede risposte coraggiose e senza ripensamenti, perché fondate sulla fedeltà perenne cui si è impegnato Dio nell’alleanza di amore e di salvezza per gli uomini.
Fa’ che ascoltiamo la Parola di vita eterna.
- Spirito di Dio, la vita comporta spesso scelte di saggezza e di responsabilità che sembrano oltrepassare le nostre conoscenze e chiedere atti di fiducia, slanci di speranza. Illumina i nostri passi sulla via dell’amore, la sola che può rassicurare il cuore e rendere bello il mondo. Ti preghiamo.
- Spirito di Dio, ogni giorno presenta le sue fatiche, i suoi drammi, le sue tragedie che gettano nello sconforto e alimentano il senso di impotenza e la passiva rassegnazione. Vinci le nostre paure e donaci la forza di non venir meno al compito di incoraggiare e accompagnare cammini di liberazione, di pacificazione, di giustizia, di servizio al bene comune. Ti preghiamo.
- Spirito di Dio, la fede in Gesù ricevuta in dono non può ricolmarci di gioia se non diviene incontro personale con lui, scoperta quotidiana del senso divino che ricevono la vita e le relazioni. Rendici convinti dell’amore con cui siamo seguiti in ogni momento e della testimonianza di Gesù che possiamo offrire ai fratelli oltre le nostre stesse aspettative. Ti preghiamo.
- Spirito di Dio, la Chiesa è la grande famiglia che Gesù, con il dono che le ha fatto di Te, ha acquistato al Padre. Fa’ che essa non anteponga niente al reciproco amore e al vicendevole servizio. Ogni nostra famiglia sia icona dell’amore che Cristo ha per la Chiesa e risposta fedele che faccia vivere la gloria e la gioia che sono in Dio. Ti preghiamo.
- Spirito di Dio, nell’Eucaristia Gesù ha fatto dono della sua esistenza che raggiunge il culmine nel suo mistero di morte e risurrezione. Tu ce ne rendi partecipi e realizzi il progetto originario del Padre che vuole per noi la beatitudine eterna. Donala a tutti i morti e mantienici sulla via del compimento della volontà del Padre. Ti preghiamo.
Dio, nostro Padre, non ci manchi il tuo Santo Spirito affinché possiamo comprendere la testimonianza del tuo Figlio amato. Confidando in lui fa’ che non deviamo mai dal cammino indicato e, se ci assale il dubbio di farcela per la durezza della sua parola, affiori sempre sulle labbra e nel cuore la preghiera: “Signore, aiutaci nella nostra incredulità”. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.