La nostra Parrocchia per una Chiesa sinodale (= che cammina insieme):
comunione, partecipazione e missione
Secondo anno 2022-2023
A) – Tante sicurezze sono cadute: guerre che continuano, la nuova guerra anche nel cuore dell’Europa in Ucraina; difficoltà particolari con la salute dovute alla pandemia. Un punto fermo rimane Papa Francesco con le continue aperture che va proponendo e mettendo in discussione stili di vita e mentalità ristrette.
- Prendiamo atto che i cambiamenti non avvengono da un momento all’altro quando si tratta di inveterate consuetudini e fenomeni culturali, ma qualche orpello deve cadere, il cristiano deve maturare la consapevolezza che non si va più a “prendere”, ma a “dare”, ci si mette in gioco, si è soggetti attivi della missione con la grazia che ci accompagna.
- Si riconosce l’importanza di una comunità più evangelica per favorire una migliore motivazione delle scelte di fede ed è con chi partecipa che si deve per passare da una tradizione, dal “si è sempre fatto così”, a convinzioni più personalizzate e consapevoli. Sarà più efficace, in tal modo, anche il nostro “uscire” incontro a tutti i fratelli.
- Occorre che ci convinciamo della necessaria conversione di mentalità e comportamenti nostri per incontrare le persone e rendere tutto occasione di conoscenza e di un cammino solidale.
- Alcune occasioni continuano a presentarsi, sebbene assai ridotte: battesimi, comunioni, e cresime, matrimoni, funerali. Bisogna che diventino sempre più esperienze che si vivono con una comunità accogliente e compagna di vita, con rapporti piacevoli, che offrano fiducia e sostegno.
- Occorre dare maggiori responsabilità ai laici: certi luoghi, certe attività e certi servizi sono loro più appropriati, come anche certe competenze.
- Una Chiesa “in uscita” deve essere più presente (a parte iniziative della Caritas) nel sociale, con i cristiani e anche non cristiani impegnati nella politica e nella cultura. Bisogna riconoscere che oggi si osserva un deficit culturale e sarà necessario entrare in dialogo anche con le correnti culturali contemporanee.
B) Dalla rilevazione compiuta con i partecipanti alla Liturgia Domenicale del 5 e 6 novembre si sono avuti importanti contributi:
- Sono state riconsegnate 62 Schede, delle quali 5 restituite senza alcuno scritto.
- 1)Da coloro che fino ad ora non hanno partecipato al “cammino sinodale parrocchiale” si sono date le seguenti motivazioni: 3 sono di altra parrocchia, 2 residenti in altra città, 1 fuori per lavoro tutta la settimana, anche altri 3 per motivi di lavoro (uno esprime il desiderio di poter partecipare in futuro), 6 per mancanza di tempo (uno molto impegnato nel volontariato, un altro per non essersi saputo organizzare), 1 per motivi personali, 1 non ne è venuto a conoscenza, 3 per pigrizia, 1 si accontenta di partecipare alla Messa, 1 ritiene inutili le riunioni perché culturali e non evangeliche, 1 non ritiene di poter offrire utilmente il proprio contributo di riflessione, 1 desidera incontri più piacevoli grazie al coinvolgimento di persone più giovani, 1 non ha percepito la proposta da parte della Chiesa ma intende partecipare al rinnovamento della parrocchia, 1 riconosce l’importanza del camminare insieme, 1 si sente di accettare tutto ciò che viene fatto, 1 manifesta sfiducia nel rinnovamento della parrocchia e ritiene la fede da vivere più a livello individuale, 1 pur desiderando partecipare non ne ha la possibilità per la lontananza dell’abitazione.
- Da tenere presente il sentimento di una persona che non vede attenzione nei suoi confronti e quello di chi vede nella parrocchia una mancanza di relazioni autentiche.
- Per quanto riguarda le proposte ecco quanto espresso:
15 persone non hanno espresso proposte, c’è l’appoggio a quanto è stato fatto e l’augurio di un buon cammino, iniziative per la pace, sviluppare la carità e l’aiuto a chi ha bisogno, offrire una testimonianza più evangelica e prendere atto del mondo di oggi per un annuncio più appropriato, favorire l’unità tra le parrocchie anche con incontri eucaristici, 10 persone hanno esplicitamente chiesto di favorire la partecipazione dei giovani (1 anche attraverso iniziative sportive), incontrare i giovani nei luoghi da loro frequentati, favorire la lettura e la comprensione del Vangelo, approfondire la Parola di Dio (più secondo tradizione che il “misericordismo”), favorire l’<<incontrarsi>> anche e soprattutto con chi non ha grandi mezzi culturali, favorire visioni di condivisione anche nel dibattito pubblico anziché le contrapposizioni, più preghiera più amore e più accoglienza sia nella parrocchia che nel territorio, condividere la Parola con bambini e ragazzi per aiutare un loro riavvicinamento, favorire una maggiore affluenza delle persone in Chiesa, appoggiare iniziative di raccolta beni e fondi per associazioni di volontariato presenti nel territorio, iniziative volte all’insegnamento di mestieri e corsi gratuiti per immigrati e non (cucina, cucito, maglia ecc.), iniziative di aggregazione (2 persone propongono gita parrocchiale), impegno a dare testimonianza di amore con l’aiuto dello Spirito Santo, dare possibilità di partecipare con idee e pensieri e testimonianze anche durante le omelie, curare una maggiore conoscenza tra i fedeli, celebrare la Messa nei condomini o in altri luoghi del territorio.
- 2) Da coloro che stanno partecipando al “cammino sinodale parrocchiale” si sono date le seguenti motivazioni: 3 per esercitare effettiva corresponsabilità (1 ha specificato nell’evangelizzazione), 2 per il desiderio di condividere le idee, 1 per partecipare alla vita della Chiesa, 1 per essersi imposta questa decisione, 1 per l’apprezzamento dell’iniziativa, per avere più contatti umani, per irrobustire la fede e farne dono agli altri, per approfondire le conoscenze e il messaggio evangelico poiché è sempre bello confrontarsi.
- Da tenere presente che si cresce sempre insieme con le persone e si realizza una maggiore comunione in parrocchia.
- Per quanto riguarda le proposte: coltivare relazioni fraterne e coinvolgersi in opere di carità, aprirsi sempre di più all’incontro e curare soprattutto l’ascolto, approfondire la conoscenza e creare sempre più un clima di amicizia e collaborazione, aiutarsi a vicenda superando pregiudizi, promuovere iniziative che vadano ad incontrare luoghi di sofferenza ed emarginazione, preoccuparsi di allargare a persone che non sono solite partecipare mediante iniziative conviviali (ad esempio nella piazza di Sant’Antimo).
Prossimo Incontro: martedì 22 novembre alle ore 18.00 presso l’Oratorio San Giuseppe in Via XX Settembre n° 15, Piombino.
Continuiamo ad interrogarci sulla Proposta di riflessione del Documento programmatico della Conferenza Episcopale Italiana per il Secondo Anno del “Cammino Sinodale”: I Cantieri di Betania.
Il Primo Cantiere: Della strada e del villaggio: “Mentre erano in cammino, [Gesù] entrò in un villaggio”.
Domanda di fondo: come il nostro “camminare insieme” può creare spazi di ascolto reale della strada e del villaggio?
- Quest’anno verso quali ambienti vitali possiamo allargare il raggio del nostro ascolto, aprendo dei cantieri?
- Quali differenze e minoranze chiedono una specifica attenzione da parte delle comunità cristiane? Cosa comporterà per la Chiesa assumere queste attenzioni?
Ricordare che si è sempre i “benvenuti”.
Chi non potesse partecipare può deporre il suo atteso contributo scritto nel Bussolo delle Offerte nella Chiesa di Sant’Antimo in Piombino o nelle mani di Gabriella alle Celebrazioni di Populonia. Grazie di cuore!